Autore: Redazione

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Quando le élite tornano a farsi la guerra…

di RICCARDO PACCOSI (RI Bologna) Adesso che, col Faucigate, vi è ulteriore prova del fatto che la classe dirigente del blocco atlantista-occidentale abbia perso compattezza e che vediamo, quindi, i suoi esponenti ricominciare a combattersi fra loro, sento affiorare due diversi sentimenti. Il primo è ovviamente di sollievo. Per quanto m’impegni a promuovere mobilitazioni di piazza e ad analizzarne le potenzialità e la relativa crescita in termini di partecipazione popolare, l’ottimismo della volontà non impedisce...

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Il macigno di Sisifo

di CLAUDIA VERGELLA (RI Roma) Uno dei miei punti fermi di questi ultimi anni è stato difendere il popolo italiano da se stesso, cioè dai luoghi comuni con cui si autofustiga e controbattere che si tratta di un grande popolo con tanti pregi e non inferiore a nessun altro. Ma mi guardo intorno, cerco un confronto dialettico, e mi imbatto sempre più spesso in convincimenti sbagliati, idee fasulle, percezioni falsate della realtà. E non si...

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Un mondo virale

di ANDREA D’AGOSTO (RI Bari) Ogni virus ha assoluta necessità di determinate condizioni sia relative all’ambiente che all’ospite per potersi diffondere, per essere efficiente. La società industrializzata presenta le condizioni dell’ambiente e dell’ospite più efficienti per la diffusione di un qualsivoglia virus, qualsiasi sia la sua origine. Sarebbe razionale interrogarsi su questo, piuttosto, nella contingenza/emergenza: se la sua origine sia naturale o artificiale, in quanto in entrambi i casi, errore/azione volontaria umana o diffusione naturale,...

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2 giugno

di LORENZO D’ONOFRIO (RI Pescara) Ricordo ai miei connazionali piddini (soprattutto a quelli ex comunisti), a quelli “senza confini”, a quelli padani e a quelli che “quando c’era LVI”, che oggi festeggiamo la Nazione nata dalla Resistenza, quella INDIPENDENTE e SOVRANA, quella che ripudia la guerra (anche economica) e che si autolimita solo per assicurare “la pace e la giustizia fra le NAZIONI”. Ricordo che oggi celebriamo la Patria, cui abbiamo dato come obiettivo supremo...

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Tanti auguri Repubblica Italiana

di SALVATORE SCRASCIA (RI Lecce) Ti auguro di tornare ad essere amata dai tuoi figli e che i tuoi figli abbiano un giorno la forza e le motivazioni per ricostruire quello che altri, con pazienza e con l’inganno hanno distrutto. Un nome fra tutti, quello di Ciampi, a cui si deve l’enfasi di questa festa nazionale e che allo stesso tempo (maggio 1981) contribuiva a porre delle forti basi per l’eversione della Costituzione, facendo appello...

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Ci vuole più mercato, o no?

di SIMONE GARILLI (RI Mantova) L’Istituto Bruno Leoni, la mecca dei liberali italiani (per lo meno dei liberali di destra, quelli coerenti) ci assicura in un suo recente rapporto che l’Italia è il sesto paese più liberalizzato d’Europa, distante in modo netto dal solo Regno Unito, allo stesso identico livello della Germania, sopra alla Francia e a quasi tutti gli altri stati. Il risultato complessivo dell’analisi è una media del grado di liberalizzazione a cui...

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Delocalizzazione, dopo la classe operaia, i colletti bianchi?

di OLIVIER LLUANSI e JEAN-PHILIPPE COLLIN Articolo comparso sul quotidiano francese «Les Échos» a proposito della delocalizzazione dei processi ingegneristici che interessa il tessuto industriale del Paese d’Oltralpe. Il fenomeno aumenterà ancora di più con lo smartworking. Urge una riflessione sui pericoli del lavoro a distanza e delle nuove forme di delocalizzazione anche nel nostro Paese. Ringraziamo Olivier Crouzier per la traduzione. (LA REDAZIONE)   Dopo le fabbriche, ora sono ingegneri e tecnici ad andarsene...

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I servizi pubblici vanno messi al sicuro

di VALERIA SORU (RI Cagliari) I servizi pubblici essenziali, specie nel settore dei trasporti, dati in concessione alle società di profitto, inducono i concessionari a comportamenti contrari al bene degli utenti, in termini di riduzione dei costi di esercizio e di manutenzione. Ponti, funi, strade, ferrovie, devono tornare sotto il controllo pubblico. L’Inghilterra, quella del conservatore BoJo, ha ripubblicizzato la gestione dei trasporti ferroviari. Le esperienze avute in questi ultimi decenni, caratterizzate dalla forte spinta...

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La sovra-socializzazione

di ANDREA D’AGOSTO (RI Bari) In psicologia il termine “sovra-socializzazione” è utilizzato per designare il processo con il quale i bambini sono addestrati a pensare ed agire come un certo tipo di società pretende. Questo determina che le persone sovra-socializzate non possono né tentare di pensare e né tentare di agire diversamente da come sono state educate dalle regole dominanti di sistema: in altri termini, per loro pensare e/o agire è moralmente un peso intollerabile,...

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La gestione privata dei servizi pubblici è un cancro che va estirpato

di GIANLUCA BALDINI (RI Pescara) I gestori privati o i concessionari pagano le campagne elettorali dei politici che poi legiferano, governano e amministrano la cosa pubblica nel loro interesse, regalandogli fonti di rendita. La logica del profitto spinge poi gestori e concessionari a limare qualsivoglia spesa di manutenzione e sicurezza per massimizzare i guadagni. La fine di questo gioco è sempre la stessa: qualcuno muore. E non paga mai nessuno dei responsabili! Né i gestori,...

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Nazionalizzare è necessario ma non sufficiente

di GILBERTO TROMBETTA (RI Roma; candidato sindaco Roma 2021) Privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite. Anche quelle, terribili e inaccettabili, delle vite umane. Com’era già successo con la tragedia del ponte Morandi – 43 morti perché i concessionari hanno anteposto i profitti alla sicurezza –, anche la tragedia del Mottarone è l’ennesimo fallimento delle privatizzazioni. Quattordici persone strappate alla vita perché davanti al profitto, per il privato, non viene niente. Neanche la vita. D’altronde...

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Ci hanno purgato ancora

di SALVATORE SCRASCIA (RI Lecce) Nel ’49 parlavano dei “falsi miti” liberisti, ormai sconfessati, e che i costituenti di tutte le correnti politiche hanno dovuto riconoscere che il regno liberale (liberista) era finito per sempre. Peccato che non lo abbiano scritto a chiare lettere così come hanno scritto che era vietata la ricostituzione del partito fascista. È talmente chiaro nei principi che proprio chi non vuole non vede e non lotta. Vabbè, poco importa, all’epoca...