Categoria: Sulla scuola

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Alcune osservazioni sulla scuola italiana

L’istruzione si articola in quattro momenti: innanzitutto la lezione, che fornisce all’alunno l’impulso ad acquisire le conoscenze e le competenze – essa implica che l’insegnante abbia la loro completa padronanza, quindi sia anche capace di affascinare con il suo virtuosismo; poi l’esercitazione, in cui l’insegnamento diventa apprendimento: l’alunno vi arriva a interiorizzare le conoscenze, a capire i problemi e a possederne le tecniche di soluzione – essa è la vera quintessenza dell’istruzione, e se inizia...

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Il contesto storico e ideologico che predispose lo sfacelo della scuola di Stato

Oggi i partiti e i mezzi di informazione tendono a rimuovere dalla memoria collettiva un periodo della storia dell’ltalia che ci si augura possa, un giorno, essere raccontato senza inganni. Tra il 1992 e il 1999 influenti politici italiani, privi di ogni concetto di interesse nazionale, perché americanizzati o corrotti o ignoranti, hanno dato in pasto interi settori dell’economia italiana all’avidità del profitto privato straniero. Nella lista nera di coloro che, nel silenzio, concorsero all’impossessamento...

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Individuo naturale ed etica

Nel dialogo platonico «Protagora», a Socrate, che non crede che la virtù sia insegnabile, Protagora risponde con un mito grandioso. Gli dei avevano deciso di popolare la terra dei viventi; li plasmarono con la creta e diedero l’incarico a Prometeo ed Epimeteo perché distribuissero loro le facoltà necessarie alla sopravvivenza. Epimeteo, ottenuto che il fratello lo lasciasse fare e venisse a lavoro finito solo per il controllo, cercò di distribuire le facoltà in modo equilibrato:...

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Roberto Calogiuri: La scuola del governo Renzi, buona per gli industriali

Articolo apparso sul quotidiano on-line “ilfriuliveneziagiulia.it” il 28 novembre scorso [gm]   C’è un filo, sottile ma solido, che collega il bisogno di supremazia economica degli USA con la rivalsa sull’Europa. Il Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti ne è la prova. E c’è un filo che collega la risposta economica che l’Europa è chiamata a dare, con la scuola: se l’Europa vorrà essere competitiva sul mercato mondiale, e rispetto agli USA, dovrà mettere...

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La deriva della scuola italiana

La scuola italiana è in difficoltà; le cause della sua crisi sono nei processi sociali che si avviano dal ’68 ma conoscono una svolta radicale con la legge sull’autonomia scolastica del 1999. Il Sessantotto investì di discredito l’esigenza della disciplina, come se fosse solo una maschera di rapporti di forza di natura classista. Disciplina significa però obbedienza e insieme materia di insegnamento: in questa congiunzione sta la sua legittimità. Viceversa, con la fine dell’obbedienza gli...

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Osservazioni sul documento Renzi-Giannini

Pur riconoscendo il «rischio che le nuove funzioni legate all’autonomia abbiano distolto l’attenzione dalla relazione con lo studente» (p. 47), il Rapporto firmato da Renzi e Giannini, La buona scuola, lungi dal ricusarla o almeno ripensarla, proclama di volerla «realizzare pienamente» (p. 62). Così corrobora il sospetto che l’autonomia scolastica sia un errore tecnico intenzionale, una delle tante riforme che, ad onta dell’augurio contenuto nel nome, mirano soltanto ad «attenuare quel diaframma di protezioni che...

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Giorgio Mascitelli: L'ascensore si è rotto

Da “Alfabeta 2” del 3.7.2014. Ringrazio l’autore per l’autorizzazione a pubblicare l’articolo [gm] Il Censis ha pubblicato nei giorni scorsi un rapporto relativo alla crescente sfiducia nella scuola italiana come strumento di avanzamento sociale. In esso si snocciolano una serie di dati drammatici e pertinenti, dal calo delle iscrizioni all’università alla crescita del tasso di abbandoni degli studi degli alunni di famiglie disagiate e altri per la verità un po’ fuori luogo rispetto al tema...

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Lettera di una professoressa

Egregio Presidente Renzi, Onorevole Giannini, esimio Sottosegretario Reggi, chi vi scrive è una professoressa, una donna come tante, che fino ad oggi ha vissuto con entusiasmo il proprio lavoro, spendendosi giorno dopo giorno, ora dopo ora per i propri ragazzi. Sono 30 anni che insegno, di cui 27 come insegnante di sostegno. Per scelta, sono fiera di precisarlo. Oltre alla specializzazione per l’insegnamento ai ragazzi disabili, che ai miei tempi constava di un biennio parauniversitario...

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Le lingue dei vinti

Le lingue dei vinti di Luciano Del Vecchio   L’estinzione linguistica è un processo di progressiva riduzione della competenza linguistica in un gruppo umano parlante una determinata lingua. Ovviamente è un fenomeno che non si esaurisce nel giro di un decennio o di qualche generazione, e si completa quando nessun parlante la lingua identitaria sopravvive nel gruppo umano considerato. Dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, nell’arco di soli sei decenni, il numero delle...

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“A Eleusi hanno portato le puttane…”

Come è noto, i regimi totalitari non si accontentano di controllare in modo capillare la politica, l'economia, la società, perché la repressione pura e semplice non li può garantire nel lungo termine. Per poter durare occorre fare tabula rasa del passato e plasmare la coscienza e l'anima dei popoli mirando alla formazione dell'Uomo Nuovo. Nel perseguire un obiettivo così ambizioso nessun totalitarismo novecentesco ha mai sottovalutato il ruolo strategico dell'istruzione e del sistema scolastico, e...

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Meraviglioso discorso della professoressa Rajna Dragićević sul ruolo degli insegnanti

fonte Balcani e Caucaso Il discorso di una professoressa di lingua serba – ai suoi studenti che si laureano – scuote il dibattito nell'intera regione. Cosa significa insegnare, cosa essere professori? Le parole della professoressa, il commento di Božidar Stanišić Fino al mese di luglio di quest’anno il nome della quarantacinquenne professoressa Rajna Dragićević (nata nel 1968) era conosciuto a Belgrado, in Serbia e altre regioni dell’ex Jugoslavia solo nel contesto degli studi linguistici. Rajna...

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Scuola. In fila per tre anche d’estate

Il Fatto Quotidiano ha pubblicato l’articolo di Alex Corlazzoli “Apriamo le scuole d’estate!” (29 lug 2013). Ne riporto i primi due paragrafi, e un mio commento che il moderatore de il Fatto ha censurato. " Non c’è un tempo per essere maestri. Chi insegna non può andare in vacanza perché i nostri alunni non sono a tempo. Fuori dalla scuola restano i nostri ragazzi. Chi fa il nostro mestiere non è uno che sta alla...