Taggato: Giorgio Napolitano
di L’ANTIEUROPEISTA La tragica Seconda Repubblica, iniziata con la firma del Trattato di Maastricht, è una spirale, un cerchio che si chiude e si riapre senza soluzione di continuità. Ogni nuovo giro inizia con un governo tecnico, che dovrebbe mondare le colpe dei precedenti esecutivi politici troppo attenti al consenso popolare per implementare con rapidità ed efficacia le necessarie riforme strutturali indicate con solerzia dalle istituzioni europee. Il governo Ciampi, insediatosi nel 1993, ha lavato...
di SIMONE GARILLI (FSI Mantova) Quella nell’immagine sotto è la sede del Pd milanese. Ormai lo riconoscono esplicitamente: non è che la Patria non conti più nulla, come hanno sostenuto per molto tempo, è che non vogliono più la Patria italiana. Intendiamoci: il problema non è allargare i confini della Patria. Gran parte degli Stati nazionali moderni originano da espansioni territoriali e da una conseguente unificazione giurisdizionale su domini prima separati. I problemi in...
(cit. 883) Nel dicembre scorso Eugenio Scalfari, nel commentare duramente una critica fatta a Napolitano da Barbara Spinelli, sua collega di Repubblica, la ammoniva di studiare la storia del nostro paese e di ricordarsi di suo padre che “è il suo bene maggiore”. Altiero Spinelli, padre di Barbara, è l’autore del manifesto di Ventotene e uno dei padri fondatori dell’Unione Europea (in suo onore è stato chiamato un palazzo della commissione a Bruxelles). Napolitano, nostro...
La Costituzione minacciata di Luciano Del Vecchio Dal secondo dopoguerra i ceti dirigenti dei paesi occidentali contrapposero politicamente lo stato interventista in economia al modello sovietico del socialismo reale. In quel periodo di guerra fredda i politici, preoccupati di disinnescare i conflitti sociali e per tener lontani i lavoratori dalle suggestioni collettiviste dei regimi d’oltre cortina, si convertirono all’intervento statale sia negli investimenti produttivi sia a fini redistributivi del reddito. Tuttavia, nel caso italiano non...
In crisi di astinenza democratica di Luciano Del Vecchio In fondo al vicolo cieco, accanto alla carcassa dell’euro, troveremo ammucchiati i cadaveri politici non solo di centro-destra, ma ancor più quelli di centro-sinistra, che per il momento annaspano tra l’ossequio alla finanza dei mercati e l’imbarazzo di giustificare presso i loro elettori una feroce scelta di classe: l’adozione di una moneta che conduceva dritto alla riduzione dei salari. In tempi di crisi, l’euro non...
Un marchio d’infamia s’aggira nel web: il rossobrunismo. È ormai sufficiente accostare questo neologismo a qualunque personaggio o meglio ancora movimento politico per screditarne per sempre proposte e opinioni. Il rossobruno, infatti, è ambiguo; cerca di infiltrarsi e riciclarsi; finge di essere un compagno ma in realtà è un fascio, e dei peggiori; condensa su di sé ogni risma di reducismo; è uno sconfitto e un reietto della storia; è uno sfigato; è per...
Pubblico l'articolo che segue perché contiene informazioni interessanti. Resto tuttavia convinto della assoluta buona fede di Giorgio Napolitano. Egli è stato un comunista che prima di altri è diventato socialista. Quando poi gli ex comunisti sono andati al governo, ormai non erano più comunisti e non erano nemmeno socialisti ma "liberali". Nella metà degli anni novanta quasi tutti diventarono liberali. Ricordo che persino Bertinotti dichiarò a un certo punto di essere un "comunista liberale". Napolitano...
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