Categoria: I “rapporti economici” nella Costituzione

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Sull’articolo 37

di MARCO TROMBINO (FSI Genova)   L’art. 37 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione […]” E’ sufficiente leggere queste righe per accorgersi subito che niente del genere accade oggi nel mercato del lavoro....

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La lunga marcia

di FRANCESCO CARRARO   Abbiamo del lavoro da fare, tanto lavoro da fare, un lavoro difficilissimo, ma non impossibile. Il lavoro di cui parlo è la destrutturazione per via pacifica, e giuridica, di una dittatura. Le dittature si possono instaurare in vari modi: attraverso un colpo di stato con sovvertimento violento e repentino dei gangli democratici di una nazione, attraverso libere elezioni che favoriscano l’ascesa al potere di un movimento con dichiarate o malcelate mire...

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Tornare a camminare con le proprie gambe

di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara) La sovranità popolare è l’elemento che contraddistingue le repubbliche democratiche dalle altre forme di governo. Chi mette in dubbio il fatto che la sovranità appartenga al popolo, come recita il primo articolo della nostra Costituzione, in effetti mette in discussione la stessa democrazia e i principi che da essa derivano, ivi inclusi i diritti e le libertà che questa garantisce. La sovranità nazionale, invece, è uno status dipendente da numerose...

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La lettera di Paolo Savona al Presidente (che non c'è)

di MAURO POGGI (ARS Liguria) Paolo Savona scrive una lettera aperta al Presidente Mattarella sull’incombente accordo europeo di “Gestione in comune“, un progetto che prevede la creazione di un Fondo Comune Europeo per affrontare le crisi degli Stati membri, da finanziare tramite la cessione di una quota delle entrate fiscale di ogni stato (o in alternativa con tasse addizionali). La gestione del Fondo verrebbe delegata a una nuova figura di alto dirigente comunitario, una specie di superministro...

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Giorgio Bo, ministro delle Partecipazioni Statali

Giorgio Bo, rappresentante storico della cosiddetta “sinistra DC”, docente di diritto in varie università italiane, ministro delle partecipazioni statali in otto governi della Repubblica, figura meno rievocata di quella classe dirigente responsabile della rinascita italiana nei decenni del dopoguerra e del miracolo economico, rappresenta l’ennesimo esempio di generosità, dedizione e caparbietà profusi per l’interesse generale della nazione. La lunga voce a lui dedicata del Dizionario Biografico degli Italiani (1988) fa emergere il ruolo fondamentale svolto dal...

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La Costituzione come “giusto mezzo” tra totalitarismo e anarchia

In questo post vorrei analizzare la relazione tra due forze contrastanti che agiscono sulla storia umana: l’autorità di uno stato contro la libertà individuale. Per fare questo mi sono servito della lettura del breve saggio di Bertrand Russell, Autorità ed Individuo.  Russell l’ha scritto nel 1949 e, nonostante sia ovviamente influenzato dalla cultura etico-politica della fine della seconda guerra mondiale, offre spunti ed analisi molto interessanti e attuali.  Inoltre l’autore, proviene da una cultura tecnica...

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La «fuga in avanti» della CGIL

L’indomani della creazione delle prime Istituzioni comunitarie (CECA e CED), che precorsero il Trattato di Roma del 1957, il maggior sindacato italiano intraprese un lento percorso di revisione del proprio atteggiamento nei confronti di una certa spinta al mutamento – evidentemente considerato ineluttabile nel processo di integrazione europea – delle forze economiche e sociali in un mercato sempre più ingovernabile. Un importante passo in questa direzione fu la risoluzione “La posizione della CGIL sul Mercato...

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La Costituzione minacciata

La Costituzione minacciata di Luciano Del Vecchio Dal secondo dopoguerra i ceti dirigenti dei paesi occidentali contrapposero politicamente lo stato interventista in economia al modello sovietico del socialismo reale. In quel periodo di guerra fredda i politici, preoccupati di disinnescare i conflitti sociali e per tener lontani i lavoratori dalle suggestioni collettiviste dei regimi d’oltre cortina, si convertirono all’intervento statale sia negli investimenti produttivi sia a fini redistributivi del reddito. Tuttavia, nel caso italiano non...

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L’esercizio del credito nella Repubblica italiana

Stefano D'Andrea Molti si entusiasmano per l'Unione bancaria: sostengono che l'Unione bancaria sarebbe "una svolta". Per altri sarebbe un passaggio necessario, che tuttavia comporta rischi. Per tutti è un bene. Nessuno che dica: è una scelta politicamente o economicamente sbagliata. Invece, se la creazione dell'Unione bancaria sia costituzionalmente legittima, questo è un problema che non solleva nessuno. Ed effettivamente non è un problema. Perché esiste una disposizione costituzionale così precisa, così calzante, così chiara, così...