Categoria: Analisi politica

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I socialisti devono sinceramente e felicemente considerarsi reazionari

di Stefano D’Andrea Mi vado convincendo sempre più che viviamo tempi nei quali chi è socialista è reazionario.  Intendo il termine socialista nel senso generico, che esprime ciò che accomuna, con riferimento alla tradizione europea, comunisti, socialisti, socialdemocratici, cristianosociali e persino la cosiddetta destra sociale (il socialismo nazionale). Mi riferisco, dunque, al nucleo indiscutibile del socialismo, al massimo denominatore comune a tutte le dottrine socialiste Reazionario è colui che reagisce o che intenderebbe reagire o...

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Cartello petrolchimico-parte 2: aiuti USA ai nazisti

di Tonguessy Qualsiasi macchina bellica necessita di benzina. Molta benzina. La Germania nazista non ne aveva. Nel’34 ad esempio importò l’85% di prodotti raffinati. Questa dipendenza estera che non evrebbe permesso nessun avvio di attività belliche, fu drasticamente ridimensionata allorchè la Standard Oil americana e la IG Farben finanziarono e svilupparono il processo di idrogenazione che trasformava il carbone presente in notevoli quantità nel territorio tedesco in benzina per autotrazione. Nel precedente articolo si citava...

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Fossimo tutti padroni a casa nostra…

di Maurizio Pallante e Andrea Bertaglio fonte Il Fatto Quotidiano “Padroni a casa nostra” è un’espressione apparentemente di moda, di questi tempi, un po’ dappertutto. Ma soprattutto in quelle parti d’Italia in cui ci sono centinaia di persone che, almeno a parole, sono pronte a “impugnare il fucile” per difendere la propria terra, anche se quella terra ha in certi casi nomi di fantasia ed origini storiche incerte, con tanto di improbabili rituali da circo....

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La crisi? L'esito di un processo di sostituzione di prestiti a salari

di Massimo Pivetti La lotteria del capitalismo. Se le previsioni fanno acqua. Quanto di meglio una parte importante della civiltà europea era riuscita a realizzare nel primo trentennio successivo al secondo conflitto mondiale, per contrastare appunto la lotteria del capitalismo e in fin dei conti preservare nel tempo l'ordine borghese emendandolo dai suoi maggiori limiti storici, appare destinato a diventare sempre di più un lontano ricordo. Nel corso degli ultimi 30 anni si è prodotto...

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Nostalgia del presente

di Vitaliano Trevisan fonte Il manifesto (29 agosto 2010) Non ho ricordi di un periodo che non fosse di crisi. Come scrive Carlo Michelstaedter nel «Dialogo della salute», riferendosi alla macchina sociale che costantemente cigola in tutte le sue commessure, ma non per questo si sfascia, è possibile, anzi probabile, ma per quanto mi riguarda: è certo, che si tratti davvero del modo suo di essere, cioè del modo di essere di quel sistema globale...

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Cartello petrolchimico-parte 1: la IG Farben

di Tonguessy Ho deciso di scrivere alcuni articoli sul cartello petrolchimico, su come si insinui pesantemente dentro la vita sociale e personale di ognuno di noi, su come operi condizionando la notra vita e la nostra salute. La tesi che sostengo è che questo cartello operi ancora sotto l’egida nazista, e per dimostrarlo inizierò parlando dei nazisti e della IG Farben.    La IG Farben fu l’unico grande finanziatore della campagna per l’elezione di Adolf...

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La crisi è maestra di vita

di Stefano D’Andrea I politici, fino qualche anno fa, ancora suggerivano ai cittadini di spendere e consumare, altrimenti la crisi  si sarebbe aggravata e comunque da essa non si sarebbe potuti uscire.  Tutti ricordiamo l’invocazione  del pover’uomo che il debole e depresso popolo italiano è stato capace di scegliere come presidente del consiglio (se ben ricordo, in quel caso la crisi era quella successiva al crollo della cosiddetta new economy). Oggi le cose sembrano migliorate:...

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La deriva islamofobica del Corriere della sera: è il turno di Panebianco

di Andrea Franzoni fonte Il pensiero selvaggio   Il Corriere della Sera torna a ripercorrere il tema dell'islamofobia, dopo le vette toccate da Giovanni Sartori, con un editoriale firmato da Angelo Panebianco (anche se il ghost writer potrebbe benissimo essere lo stesso). Anche se l'articolo non aggiunge nulla di nuovo, visto che le tesi sono quelle già sentite (soprattutto sugli autobus e nei bar, altre volte come detto sul Corriere della Sera) dell'Occidente con "gli...

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Chi non lavora non mangerà

di Stefano D'Andrea Come ci liberiamo di siffatti contestatori del sistema? Esistono, singolari “contestatori del sistema”. Essi enunciano i fini e non si soffermano sui mezzi che, teoricamente, dovrebbero essere utilizzati per raggiungere quei fini. Né illustrano i sacrifici che sarebbe necessario sopportare per realizzare i fini. Questi ultimi, poi, nell’opinione di siffatti “contestatori”, non sono condizioni di arrivo che implicano, una volta realizzate, il continuo impiego di serietà, rigore, ulteriori sacrifici, coerenza, impegno notevole...

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I comunisti e la questione nazionale

di Spartaco Puttini fonte L'Ernesto   Note introduttive ad una idea-forza di fondamentale importanza La questione nazionale, vale a dire la difesa della sovranità nazionale, la lotta per l’indipendenza della propria patria e la mobilitazione di solidarietà con i movimenti di liberazione nazionale degli altri paesi, ha fatto a lungo parte del bagaglio dei comunisti nel corso del Novecento. Eppure oggi tale tematica è assolutamente bandita dall’orizzonte politico della così detta “sinistra”. Se si effettuasse oggi...

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De Benedetti: il licenziatore

Pionieri del nuovo capitalismo di GZ fonte Cobraf De Benedetti è stato il primo in Italia negli anni '80 a portare lo stile dei raiders americani ispirati da Michael Milken, Carl Icahn, Boone Pickens che lanciavano OPA ostili, facevano l'LBO (leveraged buyout) usando debito che infilavano nel bilancio della società "preda" che poi smembravano e vendevano a pezzi licenziando a destra e manca. Il pretesto era che l'azienda era inefficiente, ma in realtà avevano scoperto...

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Marchionne: le provocazioni antioperaie di un contrabbandiere di sigarette

fonte Comidad Mentre continuano le aggressioni ed i comportamenti teppistici di Marchionne nei confronti della FIOM, colpevole a questo punto di non si sa più bene cosa (forse di esistere), continua anche la discussione sulla delocalizzazione in Serbia di altre produzioni FIAT. Qualche riferimento in più potrebbe risultare utile alla comprensione del problema. Secondo i dati ufficiali, da dieci anni i maggiori beneficiari delle privatizzazioni in Serbia risultano essere le multinazionali statunitensi, quindi i milioni...