Categoria: Popoli e umanità

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La genesi del Partigiano

di CARL SCHMITT Il punto di partenza delle nostre riflessioni sul problema del partigiano è la guerriglia che il popolo spagnolo condusse, fra il 1808 e il 1813, contro l’esercito di un invasore straniero. In questa guerra si scontrarono per la prima volta un popolo – preborghese, preindustriale e preconvenzionale – e un esercito regolare, moderno, ben organizzato, uscito dalle esperienze della Rivoluzione francese. Con ciò si aprirono nuove prospettive di guerra, si svilupparono nuove...

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Il nuovo ordine

di MARIO PEZZELLA (filosofo; Scuola Normale Superiore di Pisa) Dopo la caduta del muro di Berlino, è nata la grande illusione di un capitalismo ormai libero di realizzare compiutamente la sua missione di progresso. L’Altro, il nemico, il male, non esistevano più. Nel decennio precedente, i limiti e le contraddizioni del mondo libero erano stati giustificati dalla presenza di quell’ombra minacciosa. Si potevano appoggiare dittature e colpi di stato; si doveva impoverire una parte della...

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Multiculturalismo, sradicamento, americanizzazione

di SEBASTIANO CAPUTO (giornalista) L’enraciment (Il radicamento) Simone Weil avrebbe potuto pubblicarlo oggi e invece lo scrisse nello storico Café Flor di Parigi. Era il 1943. Con sessant’anni di anticipo raccontava la Francia dei nostri giorni, quella urbana, metropolitana, cosmopolita, post-industrializzata. La trasformazione delle grandi città – Parigi, Marsiglia, Lione -, la nascita delle banlieues (quartieri periferici), la distruzione dei bistrot e delle botteghe tradizionali. E’ la parabola di tutte metropoli d’Occidente dal Piano Marshall...

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Imperialismo, colonialismo e immigrazione (2a parte)

di MANUEL COSTANZI (FSI Umbria) <<Per l’imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità>> Thomas Sankara, primo presidente del Burkina Faso. La guerra aveva portato a un generale indebolimento delle grandi potenze europee che avevano colonie in Africa, gli ideali di libertà diffusisi in seguito alla vittoria delle democrazie nella seconda guerra mondiale...

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I vinti della globalizzazione

di SUSAN GEORGE (sociologa e attivista) Il neoliberismo e il tipo di globalizzazione che esso ha diffuso sono interamente basati sulla competizione. Questo significa che le persone normali, anche se qualificate, hanno poca o nessuna tutela. Chiunque può essere estromesso dal sistema in qualsiasi momento, per motivi di malattia, gravidanza, età, presunto insuccesso o addirittura senza alcun motivo preciso. Potremmo chiederlo a una delle vittime di coloro che “Newsweek” un tempo chiamava “sicari aziendali”, come...

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Confini. Un elogio dialettico

di PAOLO DI REMIGIO (ARS Abruzzo) Le barriere sono un sinonimo di divisione e la divisione lo è del male. Forse per questo, abolire i confini tra le nazioni è diventato un obiettivo per amore del quale si dimenticano i confini tra le ideologie: contro i governi che li ripristinano a dispetto della Commissione Europea e dei poteri retrostanti si mobilitano ormai non solo questi poteri e le loro legioni di giornalisti, ma anche le...

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Sul cosmopolitismo

di LUCIANO DEL VECCHIO (ARS Emilia-Romagna) Il cosmopolitismo (dal greco kòsmos, mondo, e politès, cittadino) tradizionalmente definisce la dottrina che attribuisce a ogni individuo la cittadinanza del mondo; e presenta tre caratteri essenziali, sia come condizioni che come necessarie conseguenze: un assunto individualistico che considera l’uomo autonomo dai vincoli culturali, sociali e politici; l’affermazione di eguaglianza tra gli uomini in virtù di un condiviso elemento unitario come la natura umana o la ragione; e un...

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La ragioni che spinsero Mazzini alla pubblicazione della “Giovine Italia”

  Rileggiamo le parole con cui Giuseppe Mazzini introduceva il primo numero del periodico “La Giovine Italia”, uscito nel 1832. Risaltano il richiamo all’educazione, come prima necessità per un popolo che aspira a rigenerarsi, e l’invito a non affidarsi agli elementi apicali della vecchia società, i quali intendevano cavalcare la spinta al rinnovamento e contemporaneamente adottare un paternalismo volto a raffreddare gli aneliti più vitali nel popolo. La “giovine Italia”, animata da una fede ottimistica...

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La prossemica: l’inscindibile legame tra spazio e cultura

di DAVIDE VISIGALLI (ARS Liguria) Continuo il discorso iniziato qui con il tempo e la sua percezione.  In questo post vorrei dare delle brevi suggestioni sulla percezione dello spazio. Inoltre questo argomento lascia interessanti possibilità interpretative sul fenomeno dell’immigrazione e del suo controllo, cronaca di questi giorni. La prossemica è la scienza che studia il significato dello spazio e la sua influenza sulle dinamiche comportamentali animali e umane. Nel suo classico, La Dimensione nascosta, il Professor Hall,...

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Dalla parte degli idioti xenofobi, prima che sia troppo tardi

 di FRANCESCO ERSPAMER (critico letterario, Università di Harvard) Letto su www.lavocedinewyork.com I risultati di un’inchiesta di Public Policy Polling, diffusi martedì, mostrano che due terzi dei sostenitori di Donald Trump (peraltro il meno peggio fra i candidati conservatori alla presidenza) credono che Obama sia un musulmano e che non sia nato negli Stati Uniti. Del resto un sondaggio ripreso da The Nation questa settimana rivela che il 29% dei repubblicani della Louisiana attribuisce a Obama...

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Legge, diritto e istituzioni nella dialettica tra potere costituente e costituito

la tradizione degli oppressi ci insegna che “lo stato di eccezione” in cui viviamo è la regola (W.Benjamin)   In questo breve excursus del pensiero politico occidentale, che per forza di cose non può essere considerato esaustivo, ci proponiamo di esaminare il particolare legame che intercorre tra le istituzioni e popolo cercando di esplicitare l’articolazione della forma e del contenuto di tale rapporto nella prospettiva di diversi pensatori. Percependo nell’abuso della decretazione d’urgenza e nell’instaurazione...

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Parola di Putin

Il concetto stesso della «sovranità nazionale» per la maggioranza degli Stati è diventato un valore relativo. In sostanza, è stata proposta la formula seguente: più forte è la lealtà a un unico centro di influenza nel mondo, più alta è la legittimità del regime governante. Con queste parole il presidente russo Vladimir Putin, in una conferenza dello scorso ventiquattro ottobre, criticava l’operato degli Stati Uniti d’America e della stessa Europa dal punto di vista geopolitico....