Categoria: Imperialismo

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Sguardi nel cervello dei giornalisti

di Claudio Martini I fatti di questi giorni suggeriscono molte riflessioni. Lo dico perché accadono cose strane, o meglio cose che possono apparire strane finché non ci si impadronisce della logica che le governa. In queste righe tenterò di enucleare questa logica. Per farlo mi concentro su quelli che possono essere a buon diritto considerati gli eventi della settimana: la prosecuzione delle proteste in Tunisia, dirette ora contro il governo provvisorio di Fouad Mebazaà, e...

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Afghanistan: i nostri soldati in guerra per gli interessi altrui

di Cavallo Pazzo Cent’anni fa, l’Italia era una modesta potenza coloniale, relativamente sovrana, e nel nostro esercito, agli ordini dei nostri generali e per i nostri interessi nazionali, servivano reparti di combattenti africani, tra i quali i famosi Ascari. Queste truppe coloniali ogni tanto combattevano e morivano al servizio del padrone, che eravamo noi. Poi la ruota del destino ha fatto un giro completo, ed oggi siamo noi a fornire truppe coloniali per i nostri...

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Secondo Obama l'economia migliora, ma in realtà le feste sono finite

 di Piero Pagliani   Megachip Nel gennaio dello scorso anno Giulietto Chiesa, fedele alla nostra tradizione, con un articolo sulla reale situazione economica statunitense ha portato via tutte le feste della sinistra obamiana italiana, schieramento che copre un ampio ventaglio che va dal mai dimenticato direttore di Liberazione, Piero Sansonetti, per il quale la vittoria di Obama alla Casa Bianca era addirittura paragonabile a quella di Vladimir Luxuria all’Isola dei Famosi (forse era il contrario, ma...

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Lettere dal fronte

di Massimo Fini ilfattoquotidiano Alle penose diatribe fra il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il generale Vincenzo Camporini, così tristemente tipiche dell’Italia di oggi, preferisco l’umanità, la sensibilità e la profondità della lettera che Matteo Miotto, l’alpino ucciso in combattimento in Afghanistan, scrisse un paio di mesi fa dopo la morte di quattro suoi commilitoni. Una lettera che sembra venire da un mondo lontano, antico, da una “razza Piave” che pur è esistita...

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Su Wikileaks

Attraverso l’eco mediatico di Wikileaks, scrive Maurizio Blondet, l’Impero Terminale giudica il mondo. Visti dai funzionari imperiali, non ci sono “amici” (Italia, Germania, Francia, Turchia, Russia, Gran Bretagna etc…) ma servi irritanti, tardi e pigri, non “alleati” ma clienti ridicoli e potenziali traditori da sorvegliare; i "clienti" sono schiavi sfruttabili e sacrificabili. Entrambi, alla luce dei documenti di Wikileaks, ugualmente spregevoli, senza distinzione tra antichi alleati e nuovi domestici. E ovviamente, nella sequela di oltraggi...

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Amartya Sen, il colonialista

di Claudio Martini   Nel brano che segue, Amartya Sen sta parlando del Myanmar, che ovviamente chiama Birmania. Se cogliete i riferimenti in grassetto avete compreso i tempi in cui vivete. Se no, no. Ho capito, non siete capaci. Lo faccio io. "Che cosa può fare la comunità internazionale (prima chicca: India, Giappone, Cina, Russia, tutto il sud america e l'intero mondo arabo non sono ostili al Myanmar.Di che comunità sta parlando? C'è un mondo...

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Servi sciocchi

di Massimo Fini fonte ilfattoquotidiano Che Silvio Berlusconi fosse “fatuo, vanesio, incapace, politicamente e fisicamente debole” e soprattutto “inutile” non c’era bisogno che ce lo venissero a spiegare gli americani, lo avevamo capito persino noi. Non è questa la cosa saliente. Ciò che è grave è che di fronte a questi insulti sanguinosi rivolti al nostro presidente del Consiglio, il governo italiano non solo non abbia emesso un vagito, un raglio, non abbia fatto una...

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Gli USA lo hanno voluto

di Stefano D’Andrea Se riesce un attentato degli islamisti internazionalisti, l'intelligence USA e Britannica lo hanno voluto. Se l'attentato, condotto da un doppiogiochista, uccide sette membri della Cia (tra i quali il capo della Cia in Afghanistan) gli USA lo hanno voluto. Se, negli Stati Uniti, un medico, militare statunitense di origine araba, uccide e ferisce molti suoi commilitoni dentro una caserma , gli Usa lo hanno voluto. Se il Mullah Omar fugge in motocicletta, gli Usa lo hanno...

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Imparino dagli Ayatollah

dI Giulietto Chiesa Fonte megachip In Iran hanno intuito per tempo che lo sbarco di Murdoch era il cavallo di Troia per cloroformizzare l’opinione pubblica e le coscienze. La sinistra italiana, che ha regalato a Berlusconi il controllo dell’etere, invece di capire che fa più male “C’è posta per te” delle dichiarazioni di Cicchitto, continua ad inseguire le tv del Cavaliere sul terreno dei pollai televisivi. Farebbero meglio a mandare una delegazione in Iran per...

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Nobiltà o Borghesia?

di Tonguessy Durante il XV secolo diverse potenze si contesero il predominio dei mari. Stranamente la Cina, che partiva con notevole vantaggio sulle avversarie, abbandonò quasi subito la sfida. Com'è che la più imponente flotta che avesse mai solcati i mari (almeno fino alla prima guerra mondiale, asserisce l'esperta di storia navale Louise Levathes) sia stata ingoiata dalla Storia lasciando campo libero a flotte decisamente più scalcagnate ed improvvisate come quelle europee? Stiamo parlando di...

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Pensionare l’élite che ha distrutto il polo europeo e lo Stato sociale

di Tito Pulsinelli fonte Selvasorg  Il canovaccio che ispira la narrazione del latifondo mediatico si riduce ad uno scarno slogan manicheo: non importa chi verrà dopo, bisogna voltare pagina. Poco importa qual’è la pagina seguente, nè la credibilità del nuovo racconto in via di elaborazione, le cui bozze –tese a diventare trama credibile- sono sparse in vari meandri del potere romano. Nazionale ed internazionale, republicano e monarchico, europeo ed imperiale, italiano e anglosax. C’è un...

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l'Intelligence Usa non è intelligente? La stangata dei Talebani

di Stefano D'Andrea Mercoledì 24 novembre, la lettura di un trafiletto "In breve" a cura della redazione esteri del quotidiano Il manifesto mi ha dapprima suscitato riso, poi mi ha reso felice e infine mi ha fatto sorgere un dubbio. Ecco la notizia in breve: "Il mediatore dei Taleban per i colloqui con i leader afghani era in realtà un impostore. Non un membro di spicco degli studenti coranici, ma un finto Mullah Akhtar Muhammad...