Categoria: Analisi politica

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Contro i finti sovranisti che confondono l'Unione Europea con l'Unione Sovietica

di MATTEO VOLPE (nuovalira.blogspot.it) Questa storia della fantomatica “Unione Sovietica Europea” che viene messa in giro dai leghisti o dai “sovranisti” di destra è abbastanza ridicola. Vogliono far credere che l’Unione Europea sia una riproposizione sotto mentite spoglie dell’Unione Sovietica. Ma non sta né in cielo né in terra.  Si può pensare quel che si vuole dello stato socialista, si possono evidenziare le sue numerose contraddizioni, ma non si può in alcun modo sostenere che...

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Spagna: post-democrazia neo-franchista

di MAURO POGGI (ARS Liguria) Penso che pochi oggi possano contestare il fatto che l’Unione europea – il luogo utopico di pace, solidarietà e benessere che ci è stato raccontato – sia in realtà un sistema antisociale, fortemente competitivo, che produce povertà e sperequazione. Possono esistere profonde divergenze sull’analisi delle cause o sui rimedi possibili, ma il dato di fatto in sé non lo nega ormai più nessuno, se non i pochi irriducibili ottimisti della volontà...

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L'Unione europea genera guerre civili

Un articolo pubblicato su Appello al Popolo il 4 novembre 2012, dedicato al tema della indipendenza della Catalogna *** L’Unione europea instaura un regime di guerra permanente. Dapprima concorrenza tra imprese non mediata dagli Stati. Poi guerra di classe necessaria per l’esigenza di ricorrere alla deflazione salariale. Poi guerra ideologica contro lo Stato, accusato ingiustamente di essere il responsabile della crisi; poi guerre civili all’interno degli stati, minati nella loro unitarietà dal venir meno della coesione sociale e territoriale generato dal mercatismo...

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Contro la sottrazione della dignità ai lavoratori: tornare uomini e riprenderci i diritti

di MARTINA CARLETTI (ARS Umbria) Più volte, in questi giorni di rumore massmediatico provocati dalla demonizzazione dell‘assemblea sindacale dei lavoratori del Colosseo, mi sono soffermata a leggere di alcuni che, insinuando di avere meno diritti di altri (partite IVA contro dipendenti pubblici, dipendenti pubblici contro dipendenti privati, imprenditori contro il resto del mondo), invocavano a gran voce più occupazione per tutti ma, contemporaneamente, meno diritti. Lo stesso, presunto, “leader dell’opposizione” Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, intervistato...

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Noticine sovraniste*

1. Il piano A e il piano B: recesso e resistenza. 2. Un secolo di lotte. 3. Il coraggio. 4. “Riconquistare la politica monetaria” o “fuori dall’euro”?  5. Non è autorazzismo ma razzismo. 6. Andreotti contro Murdoch, MTV e la televisione satellitare. 1. Il piano A e il piano B: recesso e resistenza. Il piano A deve essere il recesso dall’Unione Europea, accompagnato da misure d’urgenza che indicammo, in modo sintetico, fin da principio nel...

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Carlo Arturo Jemolo: In tema di unità europea (Il Ponte,1967)

In questa pagina di uno dei più illustri giuristi, politici e intellettuali del novecento italiano era già tutto scritto. Non pre-visto ma visto, perché le unioni politiche, come il gigante Jemolo ben sapeva, si generano, eventualmente, se preesistono taluni elementi, che nel nostro caso mancavano e mancano. Risulta sempre più evidente come l’ideologia europeista, ventotenista, federalista sia stata nel tempo un ampio e potente sostegno ideologico alla realtà dell’antisovrano liberal-capitalistico servile alleato degli Stati Uniti,...

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La mutabilità di Destra e Sinistra

Tra le innumerevoli pagine che ho letto negli anni del maestro Renzo De Felice, una di quelle che mi ha colpito maggiormente e grazie alla quale ho capito molte cose è la seguente: Il fatto è che certe parole, create per definire delle situazioni o delle idee, continuano ad essere impiegate quando quelle situazioni o quelle idee non esistono più o, ciò che è lo stesso, si sono profondamente trasformate. Il caso di “destra” e...

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Comunque vada per i sovranisti finirà bene

Nonostante l’europeismo di Tsipras, si deve riconoscere che la decisione di indire il referendum e la vittoria del NO in ogni caso produrranno un indebolimento dell’Unione europea, sicché i sovranisti possono, anzi devono, comunque festeggiare. Semplificando al massimo, i possibili scenari sono due. La prima ipotesi è che le “istituzioni” mantengano la linea dura, sostenendo che il referendum vincola il governo greco a non accettare le condizioni poste dalle istituzioni sovrannazionali per il rifinanziamento della...

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Renzi bahbah e gli ottanta ladroni

E’ arrivato il 30 giugno, e con il Modello 730 molte persone hanno dovuto versare un conguaglio IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche). Chi il Modello 730 non l’ha dovuto presentare, perché ha la fortuna di avere un solo CUD (da quest’anno “Certificazione Unica”), subirà la trattenuta da parte del suo datore di lavoro, il quale, agendo da sostituto d’imposta, tratterrà dal cedolino paga quanto dovuto. Badate, non è detto che si debba restituire,...

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L'impero mancato

Nel 1976 i capi di governo e i ministri dell’economia dei sette paesi (USA, Canada, Giappone, Germania, Inghilterra, Francia, Italia) considerati allora i più ricchi del mondo, costituirono il G7. Finora i paesi partecipanti al Gruppo hanno finto di avere pari dignità e di voler fare, più o meno, gli interessi di tutti; ma in realtà hanno svolto il compito di adattare le loro politiche economiche agli interessi degli Stati Uniti d’America. Questa finzione è...

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L'uscita concordata e controllata è una boiata pazzesca

Una volta giunti alla conclusione che si deve uscire, perché l’Unione europea è irriformabile, essendo impossibile prevedere i necessari trasferimenti fiscali – ma in realtà sarebbe comunque meglio tornare a Stati Nazione europei alleati, anche militarmente, punto e basta e metter fine a una castrazione che ha indebolito tutti gli Stati europei, almeno da Maastricht in poi -, la proposta dell’uscita controllata è tanto incoerente da meritare la qualifica di demenziale, ipocrita, pavida o fognatrice....

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Se vincono i si e se vincono i no

Se vincono i si, Tsipras dovrà rispettare la promessa solennemente fatta: “E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia”. Dovrà quindi accettare le condizioni dell’Unione europea e non avrà più margini di trattativa, a parte briciole. Quindi, continuando a governare dovrà attuare una politica economica nell’ambito dei vincoli assunti e, se non sarà più primo ministro o al governo, perché il suo governo sarà stato sostituito...