Categoria: Cultura

7

Narciso e il ritorno alla Lira

Qualche giorno fa, qui su AAP, Marino Badiale ipotizzava come possibile spiegazione della mancanza di ribellione dei popoli europei all’austerity, una causa psicologica e/o antropologica. La sua analisi partiva da due saggi che dimostravano come la società capitalistica stia mirando a inoculare sempre più l’ideologia consumistica già nei bambini, che ne sono inevitabilmente corrotti. In questo post vorrei brevemente affrontare un’altra caratteristica della società dei consumi che potrebbe in parte rispondere alla domanda iniziale: la...

0

L’origine ambigua del termine “sinistra”

L’origine ambigua del termine “sinistra” di Luciano Del Vecchio La dicotomia destra-sinistra viene di solito fatta risalire agli anni della Rivoluzione francese, quando a una nobiltà terriera che esercitava il potere politico si contrappose una borghesia mercantile convertita alle idee liberali. Sono appunto i liberali a rappresentare, per quasi tutto quel secolo, la «sinistra», cioè il gruppo politico che nei parlamenti siede alla sinistra del presidente. Questa borghesia, al potere con la III Repubblica, espresse...

3

I bei tempi del Mercato Comune Europeo

Cari Lettori, il mese di Marzo riserva sempre un sacco di argomenti di cui parlare ma questo 25 Marzo non posso non scrivere un articolo su una ricorrenza importante. Prima però ho una domanda da porvi: Avete mai visto il film francese del 1995 “La Haine” ( l'Odio in Italia ) del regista Mathieu Kassovitz ?   Un film  visionario, un manifesto culturale delle generazioni di giovani cresciuti nelle periferie Europee che ancora oggi riscuote...

0

La concorrenza artificiosamente naturale

    Sulla concorrenza e il libero mercato si è detto tanto e da autori molto più preparati di me. Ho notato che nel dibattito, spesso si ricorre a significati di concorrenza che ne allargano il dominio fino a comprendere anche la parte animale dell’uomo. Si parla di competizione per le risorse e darwinismo sociale. Le due argomentazioni opposte che maggiormente utilizzano il concetto di competizione sono la creazione di “eccellenza” e il disagio economico e sociale degli “ultimi”....

3

Le lingue dei vinti

Le lingue dei vinti di Luciano Del Vecchio   L’estinzione linguistica è un processo di progressiva riduzione della competenza linguistica in un gruppo umano parlante una determinata lingua. Ovviamente è un fenomeno che non si esaurisce nel giro di un decennio o di qualche generazione, e si completa quando nessun parlante la lingua identitaria sopravvive nel gruppo umano considerato. Dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, nell’arco di soli sei decenni, il numero delle...

16

Controreplica ai linguisti della domenica intorno alla questione della lingua

  In osservanza al principio saussuriano per cui «il linguaggio è una cosa troppo importante perché se ne occupino solo i linguisti», che avevo già richiamato nell’articolo Priapo, la mimetica, i cosmetici e le pecore: ovvero, la questione della lingua (https://www.appelloalpopolo.it/?p=10455), rispondo alla replica di Luciano Del Vecchio (https://www.appelloalpopolo.it/?p=10554), il quale, non afferrando la sostanza delle mie argomentazioni e non assumendo nemmeno uno dei dati emersi dalle analisi scientifiche e dalle ipotesi di studio fin...

5

La lingua conserva e riempie il territorio conquistato

La lingua conserva e riempie il territorio conquistato di Luciano Del Vecchio   La potenza politica, militare ed economica di un paese determina l’importanza della sua lingua e le sconfitte geopolitiche comportano quelle linguistiche. La dominazione linguistica scaturisce dunque dalla conquista, dal soggiogamento militare e politico e dallo sfruttamento economico. Il ruolo della lingua nell'espansione imperialista è l'elemento centrale. “Una lingua non si sviluppa mai grazie alla ricchezza del suo vocabolario o alla complessità della...

14

Priapo, la mimetica, i cosmetici e le pecore: ovvero, la questione della lingua

  A poco più di tre settimane dall’articolo di Luciano Del Vecchio, La lingua mimetica e cosmetica (https://www.appelloalpopolo.it/?p=10267), rispondo alla sua tesi di fondo e ai problemi sollevati nei commenti all’articolo: tesi e commenti che possiamo ascrivere più in generale alla secolare «questione della lingua». Nel farlo, saluto con sincero piacere l’acceso interesse che il dibattito sembra aver suscitato, soprattutto perché, come amava ricordare Ferdinand de Saussure, «il linguaggio è una cosa troppo importante perché...

0

MANIFESTO TQ SULL’EDITORIA

In un tempo in cui l’editoria non si distingue ormai più da qualsiasi altro settore dell’economia, con l’aggravante dello sfruttamento che molti di coloro che la dirigono fanno della passione di coloro che vi lavorano, in un tempo in cui gli editori non scelgono più i bei libri sperando che vendano, ma i libri che vendono sperando che siano belli, TQ ritiene che l’editoria, pur essendo un mercato, non possa tuttavia essere solo un mercato...

15

MANIFESTO TQ SUL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO DELLA NAZIONE ITALIANA

Il gruppo TQ, composto da scrittori, critici, editori, operatori culturali, freelance e giornalisti di età compresa fra i trenta e i quarant'anni (da cui il nome del movimento), nasce a Roma nell'aprile 2011. Nel manifesto si legge che “TQ si è raccolta non attorno a istanze estetiche, bensì politiche e sociali. Questo non è, infatti, un movimento artistico o letterario nel senso novecentesco del termine, ma un gruppo di intellettuali e lavoratori della conoscenza che...

4

La cultura deve essere cosmopolita; l’economia politica deve essere nazionale

  Stefano D'Andrea Perché il sistema finanziario deve essere nazionale, ossia chiuso?   Perché uno stato sovrano, libero di disciplinare la quantità di moneta immessa nel sistema, da se stesso o dalle banche commerciali, nonché le modalità di immissione, tanto più se molte banche commerciali (o almeno le grandi) sono pubbliche, non ha alcun bisogno di consentire che l’attività economica pubblica o privata sia finanziata da denaro creato all’estero. Questa evidenza, lapalissiana, è negata, o...

0

Sogni e simulacri

  Uno Stato è una grande comunità. Funziona bene se esiste il senso della collettività, se ognuno si impegna a rispettare e far rispettare quelle regole che sono alla base della convivenza civile. Funziona bene se concetti come giustizia e dignità non restano parole astratte ma acquistano significato pratico. Ed acquistano significato pratico quando ogni persona si impegna nel rispettarle e nel farle rispettare.   Giustizia e dignità quando sono valori condivisi sono un collante...