Categoria: L’Italia e il popolo italiano
Dal discorso tenuto il 4 dicembre 1961 per l’apertura dell’anno accademico della Scuola di studi superiori sugli idrocarburi di San Donato Milanese (in E. Mattei, Scritti e discorsi, Rizzoli 2012) [gm] Noi ci siamo trovati, sedici anni fa, in una situazione tragica. Sapevamo che c’era qualcosa da fare, ma solo un piccolissimo numero di uomini erano preparati per coadiuvarci. Non avevamo le esperienze necessarie nella ricerca degli idrocarburi e gli altri ne approfittavano. Quando...
La sovranità non è un’opzione Due sono i concetti di Stato secondo il diritto internazionale: lo Stato/organizzazione/governo cioè l’insieme degli organi che esercitano il potere di imperio sui singoli; e lo Stato/Comunità cioè l’insieme dei cittadini stanziati in un determinato territorio soggetto a un determinato ordinamento. A questi due concetti di Stato possiamo far corrispondere due concetti di popolo: nell’accezione giuridica il popolo è la comunità di individui che possiedono lo status di cittadini di...
“Prima ancora dunque che alla causa femminile io mi ero votata a quella della mia patria e il mio amore per la prima nacque dal mio amore per la seconda” Con queste parole Adelaide Cairoli descriveva il proprio sentimento patriottico. Madre dei più noti fratelli Cairoli, essa è considerata una delle “madri della nazione”. Tuttavia sono diverse le donne che furono in prima linea nella lotta risorgimentale. All’inizio del 1821 nacque il ramo femminile della...
Da qualche tempo sto riflettendo sulle eventuali responsabilità che le grandi narrazioni religiose possono aver avuto nell’affermazione del pensiero neoliberista nella società contemporanea. Per ovvi motivi storico-culturali, la religione che più ci interessa analizzare è il Cristianesimo, e in particolare il cattolicesimo (anche se sarebbe interessante analizzare il protestantesimo, culla del moderno capitalismo). Infatti, per quello che ho imparato da bambino, a rigor di logica, un cristiano cattolico è quanto di più distante ci possa...
L’art. 1 della costituzione italiana recita: “l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”; parto da questo presupposto (ovvero che a TUTTI dovrebbe essere garantito un giusto lavoro che possa far vivere ognuno serenamente) per capire quale dovrebbe essere la altrettanto “giusta” paga che ci possa mettere in una condizione abbastanza spensierata da poterci far vedere il futuro con un certo marginale ottimismo. Sappiamo che sino alla fine del 1800 la vita era davvero molto dura:...
Né indolenza né rassegnazione di Luciano Del Vecchio John Locke (1632 – 1704), primo teorico del regime liberale, sosteneva che il popolo ha il diritto di ribellarsi contro il potere che viola i diritti naturali e osservava anche che gli oppressi tendono a sopportare a lungo senza rivoltarsi e che solo dopo una lunga serie di abusi si scuotono e si ribellano. Non quando ma perché il popolo non si ribella è la domanda che...
La Commedia di Dante segna l’atto di nascita effettivo della nostra lingua. Il novanta per cento dei duemila vocaboli più usati nell’italiano di oggi, compresi “mamma” e “babbo”, è già presente nelle tre cantiche del poema. Lessico a parte, Dante ha creato le strutture sintattiche, indispensabili per articolare un pensiero e per argomentarlo, che hanno permesso all’italiano di acquisire sempre maggiore prestigio fino a sostituire il latino come lingua della cultura. Osservava Contini che la...
Giorni fa, commentando un post dell’ottimo Fiorenzo, mi sono ritrovato a pensare a quella generazione di italiani nati durante l’ultima guerra. Quelli che hanno vissuto in prima persona il boom economico, che si sposavano a 20 anni, che si sistemavano per la vita al primo contratto di lavoro. Che compravano la macchina, la televisione, il frigorifero con le cambiali. Che compravano casa prima di qualsiasi altro cittadino europeo. Quelli che vedevano il futuro come un’opportunità,...
Le origini contadine di un leggendario ceto dirigente di Luciano Del Vecchio Roma nacque dall’unione di varie tribù protourbane, che un ceto di proprietari terrieri costrinse a organizzarsi in una struttura unitaria. Il sorgere di questo gruppo dirigente, cambiando l’iniziale criterio di aggregazione da etnico in territoriale, garantì a tutti, romani o meno, la possibilità di sentirsi ed essere considerati cives. Questi Patres, allorquando si resero conto che i prìncipi etruschi stavano creando una situazione...
Nel primo scorcio del XXI secolo la massima parte degli intellettuali italiani non riconosce l'esistenza di una questione nazionale. Non vede il problema della subalternità politico-economica, culturale e addirittura psicologica del paese nei confronti del grande capitale e degli Stati Uniti, ma anche della longa manus di entrambi che è l'Unione Europea. In altri termini, ignora lo snodo cruciale della sovranità in ogni accezione del termine. Una delle cause di questa cecità sta nella formazione...
Chi auspica il ritorno all'Italia preunitaria finge di ignorare la realtà di una lunga e umiliante epoca di lotte fratricide. Fra il 1426 e il 1494, in decenni di importanza cruciale per la storia del Paese, succedeva questo… 3 marzo 1426: Venezia dichiara guerra a Milano. Brescia lascia entrare in città le truppe veneziane guidate da Carmagnola. Filippo Maria Visconti chiede aiuto all'imperatore Sigismondo, che però non interviene, poi affida il comando al signore di...
Introduzione Nel diritto costituzionale contemporaneo, gli enti territoriali locali sono gli strumenti attraverso cui le comunità di una particolare circoscrizione territoriale esercitano l’autogoverno nel proprio interesse. Essi sono subordinati allo Stato, che è l’unico ente sovrano nell’ambito dell’ordinamento interno, soggetto di diritto internazionale e titolare unico della responsabilità nei rapporti internazionali. Rispetto ad altri enti locali non territoriali (quali in Italia le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, le aziende sanitarie locali, gli ordini...
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